Buon pomeriggio booklovers!
Questa settimana vi parlo di un romanzo young adult uscito da poco più di un mese in libreria, ovvero Sette giorni di te, romanzo d'esordio della scrittrice Cecilia Vinesse ed edito dalla casa editrice Piemme, che ringrazio moltissimo per la copia.
Questa settimana vi parlo di un romanzo young adult uscito da poco più di un mese in libreria, ovvero Sette giorni di te, romanzo d'esordio della scrittrice Cecilia Vinesse ed edito dalla casa editrice Piemme, che ringrazio moltissimo per la copia.
Editore: Piemme
Data di pubblicazione: 12 Settembre 2017
Prezzo: 18,00 €
Pagine: 259
Trama:
Sophia ha passato tutta la vita traslocando da un paese all'altro, da una scuola all'altra, quindi dire addio a Tokyo (la sua casa negli ultimi quattro anni) dovrebbe essere facile. In teoria. Perché all'improvviso ricompare Jamie. Un tempo era il suo migliore amico, ma il suo ritorno fa riaffiorare dei sentimenti che Sophia aveva dimenticato. Di colpo, il concetto stesso di ore e minuti diventa irrilevante. Se sette giorni sono tutto il tempo che le rimane, allora Sophia farà in modo che ogni singolo istante conti.
Ero molto curiosa di leggere questo libro sia per l'ambientazione nella città di Tokyo, che trovo da sempre affascinante ed elettrica, sia per la storia narrata, che fin dalla prima lettura della trama mi aveva incuriosita. Ammetto di aver pensato di trovarmi davanti ad una lettura piena di cliché come in molti young adult, invece mi sono ricreduta, trovandomi di fronte ad una lettura delicata e molto profonda che mi ha dato modo di riflettere.
La mia valutazione:
Sophia ha passato tutta la vita traslocando da un paese all'altro, da una scuola all'altra, quindi dire addio a Tokyo (la sua casa negli ultimi quattro anni) dovrebbe essere facile. In teoria. Perché all'improvviso ricompare Jamie. Un tempo era il suo migliore amico, ma il suo ritorno fa riaffiorare dei sentimenti che Sophia aveva dimenticato. Di colpo, il concetto stesso di ore e minuti diventa irrilevante. Se sette giorni sono tutto il tempo che le rimane, allora Sophia farà in modo che ogni singolo istante conti.
La mia recensione:
Sophia ha un'ultima settimana da
passare a Tokyo con suoi migliori amici, Mika e David, che hanno
fatto parte della sua vita per gli ultimi quattro anni. Solo una
settimana da trascorrere nel quartiere affollato di Shibuya, tra
serate passate al karaoke oppure a mangiare il cibo dei conbini.
Sette giorni dove la ragazza cerca di ignorare l'inevitabile
trasferimento negli Stati Uniti, comportandosi normalmente.
10080 minuti scanditi dal conto alla
rovescia dell'orologio che Sophia porta al polso fin da quando era
bambina.
Era come fluttuare costantemente nel momento che precede il risveglio, prima che un sogno finisca. Era come aspettare che il mondo evaporasse e che tutto ciò che sembrava reale sparisse all'improvviso. Ecco come sarebbe stato questo addio.
Ma l'ultima settimana a Tokyo è piena
di alti e bassi, a partire dal ritorno di Jamie dal collegio in
America, che agli occhi della ragazza, quel ritorno ha tutti i presupposti per rovinarle i giorni che le rimangono in Giappone.
Jamie, il ragazzino un tempo goffo e simpatico, il migliore amico di Mika.
Jamie, il ragazzo che tre anni prima ha litigato con Sophia e con la quale non parla più.
Jamie, il ragazzino un tempo goffo e simpatico, il migliore amico di Mika.
Jamie, il ragazzo che tre anni prima ha litigato con Sophia e con la quale non parla più.
Jamie, che Sophia crede essere
tornato una settimana prima della sua partenza solo per rovinarle i
suoi ultimi giorni con Mika e David.
Jamie Foster-Collins, il ragazzo che lei ha odiato per gli ultimi tre anni.
Così la ragazza cerca in ogni modo di
evitare Jaime, per non dover rivelare a Mika il motivo del litigio
avvenuto anni prima, ma con scarsi risultati perché i ricordi
torneranno a galla e nei suoi momenti di solitudine, il ragazzo sarà l'unico a
supportarla standole vicina ascoltandola.
Sette giorni che sembrano durare molto
più di ventiquattro ore ognuno, giorni in cui non mancano litigi,
riappacificazioni, chiarimenti, delusioni e amore.
Questo romanzo non è solo una comune
storia adolescenziale, anzi, la tematica principale è il
trasferimento, l'abbandonare la propria città, le abitudini, gli
amici, la propria vita e sentirsi smarriti, tristi e soli. Credo che
Cecilia Vinesse sia stata fantastica nel descrivere i sentimenti
legati al trasferirsi in un altro paese, e molto probabilmente ciò
deriva dal fatto che lei stessa si è trasferita in diversi paesi fin
da giovane.
Forse era per questo motivo che avevo iniziato quello stupido conto alla rovescia. Perché volevo aggrapparmi al tempo che mi restava qui. Perché volevo separare l'addio da tutti i momenti, i momenti migliori che l'avevano preceduto. Era il mio piccolo esperimento: volevo cercare di contenere quel singolo secondo in cui tutto ciò che mi era caro sarebbe improvvisamente svanito.
Momenti
di assoluta malinconia, si mescolano con momenti di assurda pace,
leggerezza e felicità, perché Jaime è al fianco di Sophia per
un'ultima volta, e i due ragazzi hanno una seconda possibilità per
recuperare la loro amicizia e gli anni passati lontani.
Solo
sette giorni per rendersi conto che decidiamo noi dove sentirci a
casa, che casa non è per forza il luogo dove vive la nostra
famiglia, casa non deve essere per forza un'abitazione, anzi casa può
essere semplicemente una persona.
«Quello che volevo dire è che non mi sono mai sentito a casa da nessuna parte. Mi sono sempre sentito metà in un posto e metà in un altro. Come se non fossi mai stato dove dovevo essere, tranne... ora. Tranne qui, con te.»
E quando
tutto il mondo e le certezze di Sophia iniziano a vacillare, Jaime è
lì per lei.
Jamie faceva sembrare il mondo più bello. E più grande, anche, come un mare in cui avevo voglia di tuffarmi. Un luogo da esplorare.
Notti
passate assieme a Jamie in giro per la città, parole sussurrate nei
giardini del tempio e piccoli attimi di felicità cambieranno il modo
di pensare di Sophia.
Per un istante il resto della notte si fece vago, sbavato, incerto, se paragonato alla vividezza delle mie dita sul suo palmo, della pioggia che cadeva fra noi, costante come una pulsazione.
Sette
giorni di te è uno di quei romanzi che riesce a trasmettere al
lettore speranza e disperazione allo stesso tempo: una dolce storia
d'amicizia e amore, una lettera struggente e piena di sentimento verso
la caotica e sempre sveglia Tokyo; un addio che sa di arrivederci.
Chiusi gli occhi e rimasi ad ascoltare il rombo dei passi, l'eco delle voci che arrivavano dai mega schermi e il rumore dei treni che andavano e venivano. La pioggia continuava a scendere, ricordandomi che tutto questo era vero, che lo ero anch'io, e per un secondo fu l'unica cosa al mondo che contava.
Ero molto curiosa di leggere questo libro sia per l'ambientazione nella città di Tokyo, che trovo da sempre affascinante ed elettrica, sia per la storia narrata, che fin dalla prima lettura della trama mi aveva incuriosita. Ammetto di aver pensato di trovarmi davanti ad una lettura piena di cliché come in molti young adult, invece mi sono ricreduta, trovandomi di fronte ad una lettura delicata e molto profonda che mi ha dato modo di riflettere.
La mia valutazione:
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