domenica 16 aprile 2017

Recensione | Quel fantastico peggior anno della mia vita - Jesse Andrews

Buona Pasqua cari readers! 
In questi giorni devo assolutamente recuperare con le recensioni arretrate e per questo oggi vi parlerò di un libro che ho letto due settimane fa, e per il quale ero indecisa sulla mia opinione: Quel fantastico peggior anno della mia vita di Jesse Andrews.
Quel fantastico peggior anno della mia vita, più semplicemente Me & Earl & the dying girl, in lingua originale, è un romanzo young adult di esordio dell'autore e vale davvero la pena leggerlo.



Titolo: Quel fantastico peggior anno della mia vita
Autore: Jesse Andrews
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo: 17,50 €
Pagine: 247

Trama:

Il primo giorno di scuola, per Greg, è stato anche meglio del previsto. Stavolta, se non altro, nessuno gli ha spremuto le bustine di senape sulla testa. Il suo buonumore, però dura poco. Il tempo che la madre torni a casa e gli spieghi che la sua compagna Rachel è ammalata e che lui dovrà starle vicino. Per uno come Greg, il nerd più asociale della scuola, non poteva esserci notizia peggiore. La sola consolazione è che con lui ci sarà pure il suo amico Earl. Insieme decideranno di girare un film per lei. Un film che avrà un'unica, devotissima fan.

La mia recensione:

Quel fantastico peggior anno della mia vita non è certamente uno dei soliti young adult in circolazione, ha uno stile particolare che ti piace o non ti piace fin da subito. 
"Quello che voglio dire è che questo libro contiene zero lezioni di vita, zero piccole verità sull'amore, zero momenti di calde lacrime in cui abbiamo tipo capito di aver abbandonato l'infanzia per sempre. E, a differenza di quasi tutti libri in cui una ragazza si ammala di leucemia, non ci sono quelle frasi lunghe come un paragrafo e super mielose, che dovrebbero sembrare profonde solo perché sono in corsivo. Sapete di cosa parlo, vero? Frasi tipo:
La leucemia si era impadronita delle sue pupille, tuttavia lei vedeva il mondo con chiarezza ancora maggiore di prima. Puah. Scordatevele."

Il protagonista è Greg, un ragazzo alle prese con l'inizio del suo ultimo anno del liceo.
Greg è senza dubbio un nerd con evidenti problemi di socializzazione, cosa che pensa e scrive lui stesso, è una frana con le ragazze e oramai ha perso ogni speranza di migliorare; il suo unico amico, che lui preferisce definire "collega" è Earl, un ragazzino che conosce dall'asilo e con il quale condivide la passione per la cinematografia. 

Il piano di Greg che consiste nel passare gli anni del liceo in anonimato ed evitare di appartenere a un gruppo di amici, va letteralmente in frantumi quando, il primo giorno di scuola, torna a casa e sua madre gli da una brutta notizia: Rachel, la ragazzina che faceva parte del suo gruppo alla scuola ebraica e che va nella sua stessa scuola, ha la leucemia mieloide acuta. La madre di Greg lo obbliga a passare più tempo con Rachel, nella speranza di tirarle su il morale grazie al suo umorismo. Questa richiesta della madre porta Greg a infrangere ogni sua regola per la sopravvivenza scolastica, ma senza dubbio lo porterà a maturare. 

Greg nella sua onestà riesce a rendere l'intero libro ironico e molto leggero, nonostante il libro tratti un tema davvero delicato come la leucemia.



"Bé proverei a spiegarvi cos'è la leucemia, nel caso in cui abbiate le idee confuse. Prima della storia di Rachel ne sapevo veramente poco. Adesso so qualcosina, che è comunque molto di più di quanto vorrei. Ci sono tumori che sono localizzati nel corpo, come il cancro al polmone, o quello al sedere. Probabilmente pensate che il cancro al sedere non esista, invece esiste. In ogni caso con quel tipo di cancro non si può intervenire e asportarlo. Ma la leucemia è un cancro del sangue e del midollo, pertanto è diffuso in tutto il corpo, e quindi non puoi intervenire e asportarlo col bisturi. Voglio dire, la faccenda del bisturi fa paura e schifo, ma l'altra strada per curare il cancro è quella di bombardarlo con radiazioni e robaccia chimica, che è peggio. E con la leucemia la faccenda si estende all'intero corpo di una persona. Il che è un vero schifo. "
Il protagonista non cerca di fare l'eroe, non vuole compiere atti di generosità per la sola consapevolezza di fare una buona azione, è ancora immaturo, è obbligato dalla madre a stare vicino a Rachel, che non considera nemmeno sua amica, cerca di farla ridere solo per puro egoismo e gli da persino fastidio essere associato alla ragazza malata di cancro dai suoi compagni di scuola, acconsente a fare un film per Rachel solo perché a chiederglielo è stata la ragazza più bella della scuola e per la quale Greg ha una cotta, e non perché vuole fare davvero un film per Rachel.
Ovviamente è Greg stesso a dirci tutte queste cose, in un'onestà da far paura. 

Rachel non è la solita protagonista malata di cancro che prima di morire ha una storia d'amore romantica per cui vale la pena aver vissuto, anzi, lei vive la sua malattia, cerca di combatterla ma alla fine perde la speranza e interrompe la chemioterapia per i troppi dolori e nessun miglioramento, infine la malattia la fa diventare sempre più silenziosa.

Earl è il personaggio con una storia famigliare più difficile alle spalle, assieme alla madre e ai fratelli 
vivono nella zona più malfamata della città, la madre non esce più di casa ed è come se non ci fosse e i fratelli spacciano droga e hanno abbandonato la scuola. Eppure Earl è un ragazzo sensibile nonostante la facciata di persona che odia il mondo intero e mostra molta umanità nei confronti di Rachel. 

Personalmente evito molto spesso di leggere libri in cui si parla di cancro perché non mi piacciono particolarmente, soprattutto dopo aver letto Colpa delle Stelle di John Green e aver ridotto la mia copia in un contenitore per lacrime, quindi mi sono sempre rifiutata di leggerne altri, ma Quel fantastico peggior anno della mia vita è completamente differente.


Quel fantastico peggior anno della mia vita è un libro che parla onestamente della vita, non ci sono frasi fatte, i personaggi sono umanamente imperfetti con i loro pregi e difetti, immaturi e non, ed è fantastico quando gli scrittori riescono a creare dei personaggi del genere.


Lo stile di Jesse Andrews mi è piaciuto molto, alterna liste, descrizioni di scene secondo un copione, flussi di pensieri continui e una immancabile dose di ironia che rendono il libro molto veloce e piacevole.

La mia valutazione è:



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