venerdì 6 ottobre 2017

Recensione | Questo canto selvaggio - Victoria Schwab

Buonasera readers, 
la recensione della settimana riguarda un libro uscito da qualche mese in libreria e che vi consiglio di leggere se siete amanti degli urban fantasy.
Questo canto selvaggio è il primo volume della duologia I mostri di Verity, scritta da Victoria Schwab ed edita da Giunti.

Titolo: Questo canto selvaggio
Autore: Victoria Schwab
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 13 Giugno 2017
Prezzo: 18,00 €
Pagine: 400

Trama:
Per anni Verity City è stata teatro di crimini e attentati, finché ogni episodio di violenza ha cominciato a generare mostri, creature d'ombra appartenenti a tre stirpi: i Corsai e i Malchai, avidi di carne e sangue umani, e i Sunai, più potenti, che come implacabili angeli vendicatori con il loro canto seducente catturano e divorano l'anima di chi si sia macchiato di gravi crimini. Ora la città è attraversata da un muro che separa due mondi inconciliabili e difende una fragile tregua: al Nord lo spietato Callum Harker offre ai ricchi protezione in cambio di denaro, mentre al Sud Henry Flynn, che ha perso la famiglia nella guerra civile, si è messo a capo di un corpo di volontari pronti a dare la vita pur di difendere i concittadini e ha accolto come figli tre Sunai. In caso di guerra la leva più efficace per trattare con Harker sarebbe la figlia. Così August, il più giovane Sunai, si iscrive in incognito alla stessa accademia di Kate per tenerla sotto controllo. Ma lei, irrequieta, implacabile e decisa a tutto pur di dimostrare al padre di essere sua degna erede, non è un'ingenua...


La mia recensione: 
«La violenza genera violenza.» Lo aveva detto uno degli insegnanti della St. Agnes, dopo che Nicole Teak le aveva fatto lo sgambetto e Kate si era vendicata spaccandole il naso. L'insegnante aveva proseguito sostenendo che in questo modo avrebbe soltanto alimentato il problema, ma a quel punto Kate aveva smesso di ascoltare. L'insegnante, però, su una cosa aveva ragione: la violenza genera. Qualcuno preme un grilletto, fa esplodere una bomba, fa precipitare un autobus di turisti da un ponte, e non restano solo bossoli, macerie, corpi. C'è dell'altro. Qualcosa di cattivo. Uno strascico. Un contraccolpo. Una reazione a tutta quella rabbia e dolore e morte.

Verity City non è più la città che era un tempo, prima del Fenomeno. Ora la città è divisa - grazie alla Barriera - in due fazioni. Il nord è governato da Callum Harker, un uomo malvagio che offre protezione ai cittadini, solo se pagato profumatamente, mentre a sud si trova Henry Flynn, capo della FTF, un'organizzazione che cerca in tutti i modi di proteggere i suoi cittadini dai mostri generati dai crimini.

Sei anni prima era iniziato ad espandersi il Fenomeno: la violenza e i crimini che dilagavano in città avevano dato origine a dei mostri di tre specie differenti, ovvero i Corsai, Malchai e Sunai. I Corsai, generati da azioni violente ma non letali si nutrono di carne e ossa, i Malchai, generati da omicidi si nutrono di sangue, e infine i Sunai, generati da crimini più efferati che provocano più vittime, come sparatorie o massacri, si nutrono delle anime dei peccatori, attraverso la musica.

I Sunai sono la specie più rara e potente, basta una sola nota della melodia generata dalla loro voce, o strumento musicale, per ammaliare l'anima e farla emergere dal corpo del peccatore e per questo motivo sono anche i mostri più temuti di tutti.

«Mostri, mostri, belli e brutti,
verranno a mangiarvi, a uccidervi tutti.
Corsai, Corsai, artigli e zanne,
La vostra vita misurano a spanne.
Malchai, Malchai, vi mostrano i denti,
E gli occhi rossi, volenti o nolenti.
Sunai, Sunai, occhi di pece,
Sentite una musica, poi l'anima tace.
»

A North City Harker ha al suo servizio Malchai e Corsai, mostri spietati e assassini che uccidono chiunque si trovi nel loro cammino, e gli abitanti di questo lato della Barriera, vivono nell'illusione di protezione grazie al medaglione di metallo con un H incisa, comprata da Harker stesso. L'unica specie di mostro che manca all'uomo sono i Sunai, le creature a quanto pare invincibili.

A Verity City ci sono solo tre i Sunai, e vivono tutti con Henry Flynn a sud della barriera. Henry è un uomo completamente differente da Callum, infatti cerca di proteggere la città dai mostri in modo gratuito e viene aiutato dai Sunai, cresciuti da lui e la moglie, come se fossero figli loro.

Al nord della Barriera Kate Harker, dopo anni di lontananza da casa, riesce convincere il padre a farla tornare in città ed è pronta a dimostrare di essere una Harker e degna di portare quel cognome. Ma non è affatto facile dimostrare di essere forti e senza paura quando in casa propria il Malchai domestico del padre, cerca in tutti i modi di darle fastidio e gli altri mostri sono ovunque.

Le piaceva l'idea che ci fossero cento Kate diverse,che vivevano cento vite diverse.Forse, in una di quelle vite, non c'erano mostri.Forse la sua famiglia era ancora unita.Forse lei e la madre non erano mai fuggite da casa.Forse non erano mai tornate indietro.Forse, forse, forse.



Quando scoppiò il Fenomeno, e con esso la guerra tra nord e sud, Harker e Flynn riuscirono a raggiungere una tregua, che ora pian piano sta iniziando a vacillare, per colpa dei crimini sempre più frequenti e del folle desiderio di potere di Harker.

Henry decide così di far infiltrare August, il Sunai più giovane, al di là della Barriera, a nord, in modo di avvicinarsi a Kate e cercare di evitare la fine della tregua.
August viene iscritto al liceo Colton, dove fin da subito si avvicina a Kate, che si tiene lontana da tutti - tranne che da August - mostrando il suo lato freddo, distaccato e calcolatore tipico del padre, uomo rispettato e temuto da chiunque.

August e Kate sono uno l'opposto dell'altra. August è riflessivo e non accetta la sua natura di mostro, vorrebbe solo sentirsi vivo, un umano come tutti, cercando di trovare un senso a tutto ciò, mentre Kate, cerca di reprimere la sua umanità, vuole essere temuta e rispettata, non vive nell'illusione creata da suo padre e sa di cosa sono capaci i mostri.

Era seduto a pochi centimetri dalla figlia di un tiranno assetato di sangue, dall'erede di North City. Avrebbe dovuto provare disgusto, repulsione. O almeno essere intimidito. Ma non sentiva niente di tutto questo. Non era sicuro di cosa provasse. Frequenza. Consonanza. Due accordi armonici. Non allontanarla, diceva una voce, mentre un'altra lo avvertiva, non avvicinarti troppo. Come poteva fare entrambe le cose?


Anche se si era divertita a provocarlo, su quelle gradinate c'era stato un attimo in cui la risposta al suo solito Dove sei? era stata sinceramente: proprio qui. Non era sicura del motivo, solo che per la prima volta in un tempo lunghissimo, seduta accanto a lui in quello strano ma confortevole silenzio si era sentita se stessa.



Anche se August cerca di nascondere la sua natura, Kate inevitabilmente scopre di essersi avvicinata ad uno dei tre Sunai di Flynn e crede che catturandolo, finalmente verrà riconosciuta dal padre come una Harker, e smetterà di essere trattarla come la piccola Katherine impaurita dai mostri, quale era, anni addietro. 
Ma tutte le convinzioni di Kate verranno ribaltate quando capirà chi è il vero nemico e tutti i segreti verranno a galla.
Per un attimo il mondo si pietrificò, il tempo rallentò, come succedeva tra due accordi, quando allungava l'attimo come fosse un'altra nota.Doveva aiutarla.Non avrebbe dovuto aiutarla.Se lo avesse fatto, lei avrebbe saputo chi era.In caso contrario, lei sarebbe morta.Lei era innocente.Era una Harker.
«Fa male» sussurrò lui.«Che cosa?»
«Essere. Non essere. Cedere. Resistere. Qualunque cosa faccia, fa male.»
Lei appoggiò la nuca alla vasca. «È la vita, August. Volevi sentirti vivo, giusto? Non importa se sei un mostro o un essere umano. Vivere è doloroso.»

Ho amato questo romanzo.
Sono rimasta affascinata dalla figura dei Sunai, in particolar modo da August e dalla sorella Ilsa.
August è un personaggio davvero ben strutturato, con una profondità emotiva che definisce tutto il suo essere, dalla negazione di sé stesso, fino alla presa di coscienza di ciò che è e ciò che deve fare per mantenere la pace. Il suo essere smarrito, un mostro giustiziere che non vuole perdere sé stesso ma che vuole fare sempre la cosa giusta. August vive una continua battaglia. 


August rimase immobile mentre l'energia dell'uomo lo riempiva. Non era una sensazione elettrizzante, non lo lasciava ebbro di potere. Semmai lo faceva sentire, semplicemente... vero. La rabbia e la nausea e la tensione erano andate, sparite, e August di sentiva completo. Era questo che voleva dire essere umani?
Lei si tirò indietro. «La tua mano.»
«La mia mano» echeggiò lui, riflettendoci sopra. «Sembra come la tua ma non lo è perché io non sono, io non sono come te, tu sembri come me... ma è sbagliato, vero...»
«August.»
«... io sembro come te, ma tu sei nata e cresciuta e io no e poi sei stata, non così, non esattamente così, più piccola, più giovane... ma io comincio dal nulla e poi tutto a un tratto sono qualcosa, tutto a un tratto, come il contrario della morte, non ci avevo mai pensato...»
lei gli toccò la fronte, e si allontanò di scatto. «Stai bruciando.»
Lui sorrise, quel sorriso accecante, pieno di felicità. « Come una stella. lo sapevi che tutte le stelle bruciano? è solo un lamento e uno schianto, o uno schianto e un lamento, non ricordo, ma so che bruciano... tanti minuscoli fuochi nel cielo, e tanto buio in mezzo a loro. Tanta oscurità.»

August è caratterizzato dalla disperazione di voler essere umano, una continua ricerca del perché del suo essere. Così simile esteriormente ad un essere umano, ma così diverso.
«Perché mai, poi, vuoi essere umano? Siamo fragili. Moriamo.»
«Ma vivete, anche. Non passate tutti i giorni a domandarvi perché siete al mondo ma non vi sentite reali, perché sembrate umani ma non potete esserlo davvero. Non fate il possibile per essere persone buone solo perché qualcuno vi sbatta in faccia di continuo che non siete nemmeno persone.»
« Un attimo prima non esistevo e quello dopo ero lì, e ora passo tutti i miei giorni con la paura di smettere di nuovo di esistere, e ogni volta che mi trasformo, ogni volta che cedo all'oscurità, tornare indietro è più difficile. Mi costa uno sforzo incredibile rimanere dove sono. Chi sono.»

E Ilsa, la dolce, calma, potente e sconnessa Sunai, che percepisce il mondo per quello che è. Una figura misteriosa che riesce ad affascinare qualsiasi lettore, invogliandolo a scoprire di più sul suo conto.
Infine Leo, il secondo Sunai nato dopo il Fenomeno, spietato giustiziere senza umanità che non si ferma davanti a nessuno pur di liberare il mondo dalle anime dei peccatori.
«Siamo i più oscuri di tutti, ma serviamo la luce.» diceva sempre Leo.

Victoria Schwab ha creato un mondo abitato da mostri generati dall'oscurità tipicamente umana, che attraverso i crimini violenti generano altro male, e mi è piaciuto molto il ruolo della musica e del suo rapporto con i Sunai, capaci di ammaliare e legare a sé le anime, fino a portarle via.
E, a dire il vero, finché continuava a suonare Kate probabilmente lo avrebbe seguito anche giù da un precipizio. Le parole gli uscirono di bocca e si impigliarono nella musica e diventarono reali, diventarono la verità. Era come il momento tra il sogno e la veglia, quando non riusciamo a restare aggrappati ai pensieri. Non riusciamo a restare aggrappati a niente. Ma lei rimase aggrappata a lui.

Sono rimasta conquistata dallo stile narrativo della scrittrice e della storia, che ovviamente non si fa mancare i colpi di scena. Non vedo l'ora di leggere il seguito!
È la mente che controlla il corpo.È la mente che controlla il corpo.Era la mente che controllava il corpo che controllava i cadaveri sul pavimento i segni marchiati giorno dopo giorno dopo giorno sulla pelle finché non si spezzava e si rompeva e sanguinava al ritmo degli spari e nella melodia del dolore e il mondo era un canto selvaggio, suonava ed era fatto di musica, ed era quello il ciclo dell'esistenza, lo schianto nel lamento, e avanti così e niente era reale tranne August, oppure tutto era reale tranne lui...

La mia valutazione:


3 commenti:

  1. Ho amato questo romanzo! Io ho letto la duologia in inglese e ti posso assicurare che il seguito è ancora meglio ;)

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    1. Mi fido della tua opinione! Di questo passo va a finire che lo leggo in lingua 😂

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  2. Ciao!
    Bellissima recensione. Io ho adorato questo libro, soprattutto i suoi due protagonisti, senza i quali probabilmente il romanzo non starebbe in piedi.
    E poi l’ambientazione… Wow. Che dire, la Schwab ormai è diventata una delle mie scrittrici preferite!
    Bello, bello, bello. Ti lascio il link della mia recensione nel caso volessi darle un’occhiata!
    Un abbraccio, Rainy

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